Dexia, la banca franco-belga salvata nel 2008 da Belgio, Francia e Leussemburgo, dopo aver beneficiato di 6 miliardi di euro, finisce nel mirino di Moody’s e fa tremare i mercati. Attualmente il rating della banca è ‘A3’ per i debiti a lungo termine e ‘Prime-1’ per quelli a breve, ma preoccupa la sua capacità a finanziarsi sui mercati.
I timori per un ulteriore deterioramento della posizione di liquidità del gruppo, la cui esposizione a breve termine è massiccia e sta provocando un’erosione della fiducia, alla luce del peggioramento delle condizioni di finanziamento nel mercato più ampio, hanno fatto accendere nuovamente i riflettori su Dexia, e sul suo merito di credito. La maggior preoccupazione per gli azionisti di Dexia è una diluizione massiccia di azioni e la notizia di un possibile declassamento di Moody’s non aiuta.
L’andamento dei Cds, i credit default swap, conferma i timori: i Cds su Dexia s’impennano avvicinandosi al record di 836 punti base, raggiunto il 26 settembre, i più alti dopo quelli della spagnola Caixa. Secondo rumors di stampa, il governo francese starebbe valutando una soluzione strutturale per risolvere l’ affaire Dexia. Il quotidiano Les Echos ha parlato di un possibile piano di integrazione per l’istituto di credito, che coinvolge Caisse des Dépots e Banque postale.
Le banche restano sotto pressione in Europa, in virtù della loro esposizione nei confronti della Grecia, su cui tornano a riaffacciarsi i timori di un default dopo l’ammissione del Governo ellenico del mancato raggiungimento degli obiettivi di disavanzo per l’anno in corso. L’attuale livello dei titoli bancari sembra già implicare ricapitalizzazioni. Il flusso di notizie nel mese di ottobre sarà estremamente importante, mentre la grande domanda è se sarà sufficiente a convincere gli investitori.
[…] a leggere: Dexia: la banca franco-belga nel mirino di Moody’s […]
Comments are closed.