L’economia del Regno Unito crescerà di scarsa significativa entità durante l’anno in corso; il governo dovrà altresì avviare nuove politiche di stimolo fiscale per cercare di supportare la spinta della produzione interna lorda. A tali sintetiche conclusioni è giunta la Camera di Commercio britannica nel corso di un recente studio sul presumibile sviluppo dell’economia d’oltre manica, che ha fatto altresì il punto previsionale sullo sviluppo del Pil dell’area.
Stando a quanto affermato dal gruppo londinese, il prodotto interno lordo crescerà di 0,1 punti percentuali durante l’anno in corso, subendo le evidenti pressioni al ribasso generate dalla crisi del debito dell’eurozona. Le precedenti previsioni da parte della Camera di Commercio britannica auspicavano uno sviluppo della produzione interna lorda pari a 0,6 punti percentuali. Più corposo lo sviluppo per il prossimo esercizio, per il quale la Camera prevede una crescita all’1,9 per cento.
Nel corso del solo primo trimestre dell’anno, l’economia britannica ha subito una flessione dello 0,3 per cento. Una contrazione che dovrebbe avere avuto naturale prosecuzione anche nel corso del secondo trimestre in corso di attuale svolgimento, ma che non dovrebbe subire repliche anche nel corso della terza e della quarta parte dell’anno, trimestri per i quali la Camera di Commercio prevede una ripresa, pur minimale, della crescita economica.
► STERLINA FORTE SU DATI ECONOMIA BRITANNICA
Le prospettive economiche miglioreranno pertanto solamente a partire dal 2013, soprattutto se il governo e la Bank of England daranno seguito a nuove misure e politiche fiscali, che possano contrastare efficacemente il presumibile peggioramento della crisi del debito del vecchio Continente. I tassi di interesse di riferimento – conclude infine l’analisi pubblicata dalla BCC – dovrebbero essere portati in rialzo a quota 0,75 punti percentuali, rispetto agli attuali 0,5 punti percentuali: l’incremento non avverrà tuttavia nel breve termine, ma solamente alla fine del 2013.