Il 23 ottobre 2011 dovrebbe segnare una pietra miliare nella storia dell’Unione europea, poiché è questo il giorno in cui dovrebbe essere presentato un piano di grande respiro teso a scongiurare il default di uno stato sovrano membro delle area euro, a rafforzare il patrimonio delle banche europee, a riformare la governance della zona euro, e a intraprendere una riforma del trattato europeo. Questo piano, il più importante forse dalla creazione dell’euro, dovrà mostrare agli europei che la “casa” è governata, ma anche convincere gli Stati Uniti e i principali paesi emergenti, che l’Europa, come ha affermato il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, ha saputo “mettere ordine in casa propria”.
La chiave per salvare la zona euro, è attuare una governance che possa far rispettare rigorosamente i vincoli di sorveglianza reciproca delle politiche economiche e fiscali. Se le condizioni di tale monitoraggio non fossero soddisfatte, e se una serie di sanzioni nonfossero stabilite, le dichiarazioni di buona volontà non sarebbero abbastanza.
Ci sono voluti tre mesi perchè il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia si materializzasse, nonostante la situazione di emergenza in cui si trova questo paese. E ‘ quindi necessario far provare all’UE un vero shock in termini di cambiamenti nella governance, cosa che non è ancora acquisita, dal momento che ci sarà un altro tentativo da parte di Germania e Francia volto a cercare una maggiore influenza nel processo decisionale. La settimana promette di essere decisiva. Molti aspetti devono essere ultimati e portati a conclusione, tra cui, il più importante di tutti, il nuovo sconto da applicare sul valore del debito greco.
La scelta è chiara: o sono i creditori privati che lo sostengono o sono gli Stati, per cui i contribuenti. Quest’ultima opzione è difficile da vendere ai governi, che vedrebbero crescere il movimento degli “indignati”, mentre le severe misure di austerità si moltiplicheranno. Il vertice del 23 ottobre ha solo un’opzione: avere successo. Questo non significherà necessariamente che la Grecia sia definitivamente salva. Ma se fallisse, l’Europa entrerebbe in un territorio inesplorato tra l’Europa e dimostrerebbe, al mondo intero, la sua incapacità a continuare il suo lavoro.
[…] cancelliere ha sottolineato che i misfatti d’Europa “non possono essere annullati da un colpo di bacchetta magica. In Europa, ci aspetta una […]
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[…] nubi si accumulano sul vertice UE di Domenica, annunciato urbi et orbi come quello del tanto atteso salvataggio della zona euro, e […]
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