Non si possono salvare gli Stati senza aiutare le banche che detengono il loro debito. E viceversa. Qualsiasi risposta alla crisi del debito sarà dunque globale e comprenderà molteplici aspetti. I leader europei l’ hanno capito e hanno pertanto previsto ulteriori incontri tematici per costruire un piano entro il prossimo Mercoledì. Ecco l’agenda dei “Sei giorni per salvare l’Euro”
Da Venerdì: Come salvare le banche?
Sembra si tratti della questione meno controversa, in quanto un accordo informale è già stato raggiunto. I Ministri delle finanze dell’Unione europea hanno concordato Venerdì la ricapitalizzazione delle banche per la somma di 100 miliardi di euro, facendo appello al mercato, in primis, e, secondariamente, all’ EFSF (Fondo europeo di stabilità finanziaria).
Sabato sera e Domenica: Quale piano per la Grecia?
Permangono profonde divergenze, soprattutto tra Parigi e Berlino. Il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno annunciato in una dichiarazione congiunta, che si incontreranno Sabato sera a Bruxelles per discutere le questioni oggetto della contrapposizione tra i due paesi. Si cercherà di concordare l’ammontare della partecipazione delle banche nel nuovo piano di salvataggio della Grecia, vale a dire le perdite che gli istituti di credito e finanziari dovranno accettere. Le autorità tedesche, in particolare il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble, insistono sul fatto che il preventivo di 50 miliardi di euro negoziato il 21 luglio deve essere significativamente rivisto al rialzo, costringendo le banche, se necessario, a fare uno sforzo ulteriore. Così, la metà del debito della Grecia potrebbe essere eliminata, a scapito dei suoi creditori. Ma la Francia si oppone a tale opzione. Il tema coinvolgerà i leader europei per tutto la giornata Domenica.
Mercoledì: Rafforzare il fondo di salvataggio
Su richiesta di Parigi e Berlino, Mercoledì prossimo si terrà un vertice supplementare della zona euro, per accordarsi su come massimizzare la potenza di fuoco del Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF). Ciò è essenziale, perché il fondo dovrà finanziare i salvataggi delle banche e immunizzarle nel caso di default di un paese al cui debito sono esposte. Parigi insiste perchè l’EFSF riceva una licenza bancaria, che gli permetterebbe di accedere ai finanziamenti della Banca centrale europea (BCE) e di moltiplicare la propria capacità di azione di un fattore che potrebbe arrivare fino a cinque. Berlino rifiuta, tuttavia, questa possibilità e sta lavorando su un’alternativa per permettere all’EFSF di pagare gli interessi sul debito dei paesi che ricevono programma internazionale di aiuti. Quest’ultimo meccanismo è ben lungi dall’essere unanimemente condiviso tra i paesi dell’euro.
E se nessun accordo sarà trovato?
Questa non è la prima volta che si parla di un vertice di ultima istanza, da quando la crisi del debito ha avuto inizio. Ma un altro fallimento potrebbe minare definitivamente la fiducia degli investitori nella capacità degli europei di porre fine alla crisi, ponendo i funzionari UE in una posizione di particolare disagio per il summit del G20 a Cannes, in programma agli inizi di novembre. Le misure discusse non saranno più spettacolari di quelle poste sul tavolo del vertice UE del 21 luglio. Ma il contesto fa sì che il vertice UE di domenica, desti maggiore preoccupazione perché la questione di fondo, è, soprattutto, il mantenimento del rating a breve termine degli Stati europei e la sopravvivenza di alcune grandi banche d’Europa.
[…] opzione. Il tema coinvolgerà i leader europei per tutto la giornata Domenica.Continua a leggere: Crisi: sei giorni per salvare l’Eurozona, ecco l’agenda […]
[…] opzione. Il tema coinvolgerà i leader europei per tutto la giornata Domenica.Continua a leggere: Crisi: sei giorni per salvare l’Eurozona, ecco l’agenda […]
[…] opzione. Il tema coinvolgerà i leader europei per tutto la giornata Domenica.Continua a leggere: Crisi: sei giorni per salvare l’Eurozona, ecco l’agenda […]
Comments are closed.