Quando il G20 è ormai alle porte, il Cancelliere tedesco Angela Merkel avverte: “La crisi non si è prodotta perchè abbiamo distribuito troppo poco denaro, ma perchè abbiamo stimolato la crescita economica con troppo denaro, e questa non è una crescita sostenibile”. Attuare una politica simile sarebbe “ripetere gli errori del passato”, afferma al Financial Times. Introdurre liquidità nell’economia per mezzo del quantative easing è stato il sistema usato dai giapponesi per uscire dalla recessione (dopo aver azzerato i tassi), ed è la stessa strada che sta prendendo la Federal reserve seguita, in linea di principio, anche dalla Banca centrale europea. Resta comunque una manovra molto delicata, perché oltre a una lenta ripresa – l’esperienza di Tokio insegna – il pericolo è che non si intervenga al momento opportuno non appena l’economia tornerà a cresce, scatenando un’iper-inflazione. In ogni caso, la Merkel vede nella Cina una possibile chiave si s-volta per uscire dalla crisi: “Penso che la Cina possa fare molto di più – rispetto alla Germania, che soffre di un debito pubblico da 1,547 miliardi di euro – per incoraggiare la domanda perchè dispone di imponenti riserve. Noi siamo in una situazione completamente differente, noi abbiamo riserve negative”. Il cancelliere ha aggiunto che il G20 non riserverà grandi sorprese perché “ovviamente non risolveremo la crisi economica e neanche la questione del commercio. Dovremo quindi incontrarci di nuovo”.
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