L’incontro a Parigi dei ministri del G20 termina con una buona soddisfazione per gli sforzi profusi dalla zona euro per superare la crisi del debito. Gli Stati Uniti si oppongono a un rafforzamento dei mezzi del FMI, come proposto dai Paesi emergenti, per aiutare un’ Europa in crisi. I negoziati continuano sulla questione della Grecia e sulla ricapitalizzazione delle banche.
I ministri delle finanze del G20, riunti Sabato a Parigi, terminano la loro riunione con la determinazione a presentare, nei prossimi giorni, un pacchetto di misure per ripristinare la stabilità nella zona euro, in uno scenario su cui gravano i timori per la salute dell’economia globale. Francia e Germania hanno promesso di presentare al Vertice europeo del 23 ottobre un piano per ricapitalizzare le banche, in risposta alla situazione in Grecia, peggiore del previsto, aumentare la potenza di fuoco del Fondo europeo di stabilità finanziaria e riformare la governance della area dell’euro.
I paesi del G20 si sono detti disposti ad aiutare l’Europa per arginare la crisi del debito, in modo che il mondo possa tornare a crescere, ma a condizione che si faccia carico dei propri problemi, assumendosi le piene responsabilità. I venti principali paesi ricchi ed emergenti si impegnano affinchè il Fondo monetario internazionale (FMI) sia dotato di risorse adeguate, secondo la bozza del comunicato finale. Diversi grandi paesi emergenti, tra cui Cina, Brasile e India sembrano essere favorevoli ad un ulteriore rafforzamento delle risorse del Fondo in modo che sia in grado, se necessario, di contenere una possibile diffusione della crisi del debito verso paesi del calibro di Italia e Spagna, e a tutta l’economia mondiale. La Francia, che presiede il G20, così come il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, sono entrambi favorevoli.
La Germania sembra avere qualche riserva in merito, mentre gli Stati Uniti, il primo contribuente del Fondo Monetario Internazionale, credendo che il Fondo possieda già una dotazione adeguata di risorse. Come promesso nel mese di settembre, il fondo di salvataggio della zona euro (EFSF) è finalmente operativo, quasi tre mesi dopo la sua adozione. Ma il vecchio continente non può ancora cantar vittoria e ritenersi fuori pericolo, come dimostrato da un nuovo downgrade della Spagna da parte di Standard and Poor’s. La questione più spinosa è sicuramente la ricapitalizzazione delle banche europee, piuttosto che l’ipotesi di default di pagamento parziale della Grecia e di un deprezzamento del portafoglio dei titoli detenuti dagli istituti di credito europei. Il rating di BNP Paribas è stato degradato a AA- da Standard & Poor’s. I paesi del G20, come si legge nella bozza del comunicato, assicureranno che le banche abbiano liquidità sufficiente, in particolare attraverso le banche centrali.
io sono stato sempre contro alle globalizazzioni sia di persone che girano senza controllo,ci vogliono richieste ai solo statti membri per primo,poi se non bastano la manodopera nostra si richiede a quote ad altri paesi europei, con apositi contratti di lavoro visita visto con fedina penale pulita, se nel caso finisce il lavoro ,si rmanda ah casa loro,non mantenerli senza che nesuno lavori piu’. questo era il primo. il secondo motivo,l’ocidente non puo’ comparare con i paesi come la cina o altri dove, un operaio costa solo 1080, dollari l’anno senza altre spese.mentre noi costiamo, su’ 2000,euro al mese alle societa’ piu’ altro allo statto.perco’ la globalizazzione, aprescindere da altr motivi questo che io dico e’ stoto il vero probblemma,per il quale le nostre aziende chiudono ,e la cina coi nstri introiti ci ricombra a noi stessi senza costargli nulla. l’europa secondo i vecchi politici doseva essere una sola repubblica federale stile nord america, con un solo capo un solo essercito un confine sicuro, non questo merdaio atuale,le globalizazzioni portano a squilibri economici ellevatissime,da portare persino a ribaltni rivoluzionarie,e perche no’ ah guerre generalizate vere e proprie, questa e la realta dei fatti e non si era potuto ignirarlo come hanno fatto i politici ignoranti e traditori del’europa tutta..ciao al 2014 della terza guerra in europa.
oggi cio’ che ipolitici cercano di riparare ah poco da raforzare in quando l’ecconomia e’ innesistente in europa quando le nostre compagnie sono andati a dare man forte alla cina ed altre nazioni noi siamo rimasti spogliati di industrie, piu’a sua volta mandandoci a noi le loro merci a costo 90 dollari mensili ai operai cinesi senza altri aggiunti, venendo in europa senza vero controllo tassario aportato ad un squilibrio ecconomico senza precedenti chiudendo quasi tutte le altre aziende restanti in europa,ora i soldi che fregano a noi servono solo per tamponare la faida emoragica senza poter risolvere il probblemma. sideve mandare via tutti coloro che non hanno un vero dimora e piu’ il lavoro,a casa loro.piu’ mettere le frontiere reali di statto civile. tassazione alle merci non europee,e in poco di un anno le cose si aggiusteranno, se non si fara’ cosi nel 2014, assisteremmo alla terza guerra in europa. ciao. victor.
[…] di stabilità finanziaria e riformare la governance della area dell’euro. Continua a leggere: Crisi, G20: gli sforzi per salvare l’ Europa […]
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[…] Roberto per FareForex, 2011. | 3 commenti […]
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