Il prodotto interno lordo americano è calato meno del previsto: -1%, gli analisti attendevano mezzo punto percentuale in più. Con uno sguardo globale, il dato si somma a Pil di Germania e Francia in leggero recupero e ritorno della fiducia di famiglie ed imprese in Cina.
Economisti e istituzioni finanziarie non nascondono ottimismo, ma la ripresa non è nitida. E’ parere comune che la disoccupazione continuerà a peggiorare, tant’è che secondo il Fondo monetario internazionale sarebbe prematuro rimuovere le varie misure di contrasto alla crisi, nonostante il panorama sia migliorato.
In Usa, investimenti e scorte continuano a contrarsi, anche più del previsto, affermano dal dipartimento del Commercio. Rallenta, invece, la frenata di consumi, esportazioni e costruzioni.
In Europa resta sullo sfondo la spinosa questione del credito alle imprese. Infatti, nonostante la massicca liquidità iniettata dalle banche centrali, rallenta ancora l’offerta di prestiti al settore privato. Nel mese di luglio, secondo quanto riferisce la Bce, il dato è pari allo 0,6% contro l’1,5 di giugno e l’1,8 di maggio: le banche hanno deciso di tenere ancora chiusi i rubinetti.
