Crisi euro, i leader perdono consenso

La crisi dell’euro ha cancellato le certezze dei leader europei. Non si è ancora trovata una definitiva soluzione alla questione del debito e le prospettive economiche restano incerte. Tutti fattori che pesano sulla popolarità dei leader dell’Eurozona, lo dice il Wall Street Journal: sono tutti in crisi di consenso. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha appena perso due ministri accusati di peculato. Angela Merkel, dopo la nomina del neo-presidente tedesco (alla terza votazione), la cancelliera sta cercando di convincere gli elettori che il governo non è diviso. E intanto la stampa va a scavare anche sui costi del viaggio in Sud Africa della Merkel, a Città del Capo per vedere la partita della nazionale di Loew contro l’Argentina. A Madrid le cose non vanno meglio. Il premier José Luis Rodriguez Zapatero deve cercare un difficile equilibrio tra le misure impopolari d’austerity e la capacità di avere una maggioranza stabile in parlamento. Economia e politica si intrecciano anche in Italia, dove il governo di Silvio Berlusconi ha appena messo la fiducia sulla Manovra economica. Un test – secondo alcuni osservatori – per la coesione della maggioranza di governo. Unico punto che salva tutti i protagonisti della crisi dell’europolitica è che nessuno dovrà affrontare il verdetto delle urne prima del 2012.