“Molto incoraggianti!” Timothy Geithner, segretario al Tesoro U. S., ha salutato in questi termini i recenti sforzi compiuti dai leader della zona euro per tentare di risolvere la crisi del debito, prima del summit decisivo dell’Unione europea previsto per Giovedì e Venerdì a Bruxelles. Il mondo politico e i mercati finanziari mantengono una cauta fiducia nel fatto che il nuovo vertice UE porterà finalmente ad un piano d’azione efficac.
La loro speranza è alimentata dall’accordo raggiunto Lunedì tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel per modificare i trattati dell’Unione europea. Il presidente francese e il Cancelliere tedesco hanno superato le loro divergenze con l’obiettivo di giungere ad una revisione dei trattati (con il consenso dei 27 o, in caso di fallimento dei 17 paesi membri della zona euro) per garantire una maggiore integrazione fiscale e per sanzionare, in modo automatico, i paesi indisciplinati.Al di là l’accordo politico sul governo dell’Europa, Timothy Geithner ha chiesto agli Berlino gli Stati europei di lavorare con le banche centrali per erigere un “firewall più forte”, capace di porre fine alla crisi in modo duraturo. Le crisi finanziarie si risolvono quando i governi e le banche centrali creano “le condizioni che incoraggiano gli investitori ad assumersi il rischio di prestare agli di Stati e alle banche”, ha aggiunto Geithner dopo l’incontro con il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble, a Berlino.
Anche il Financial Times ha riferito dei progressi nei negoziati UE per costruire il famosa “paracadute” contro la speculazione finanziaria. I leader esamineranno l’attuazione del meccanismo europeo di stabilità (MES) dal luglio 2012. Tale strumento, sarà dotato di 500 miliardi di euro e potrebbe funzionare in parallelo con l’attuale EFSF (Fondo europeo di stabilità finanziaria) che il MES dovrebbe inizialmente sostituire nel 2013, precisa il FT.
L’EFSF è attualmente dotato di una potenza di fuoco apri a € 440.000.000.000, ma l’Europa vuole incrementare la sua forza d’urto a 1.000 miliardi di euro mediante un effetto leva, anche grazie ad un un maggiore coinvolgimento del FMI. Il Fondo Monetario Internazionale potrebbe ricevere prestiti dalla BCE, che in questo modo, avrebbe la possibilità di agire senza violare il suo statuto, che impedisce all’istituto di Francoforte di aiutare direttamente gli Stati. La BCE, che si riunisce Giovedì dovrebbe contestualmente ridurre, per la seconda volta dal 3 novembre, il suo tasso di interesse (probabilmente di un quarto di punto, all’1%) e il suo presidente, Mario Draghi, potrebbe anche dare qualche indicazione circa il futuro ruolo della banca centrale nel piano di salvataggio dell’euro …
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