La corona svedese ha subito un calo che l’ha fatta crollare al livello più basso nei confronti dell’euro in almeno tre mesi: è l’inflazione che ha determinato questa performance così negativa, visto che proprio l’andamento dei prezzi al consumo ha di fatto abbattuto le previsioni precedente, aumentando in questa maniera la possibilità che vi sia un taglio dei tassi di interesse entro la fine dell’anno. Come sembra lontano il mese di settembre: non molti giorni fa, infatti, la stessa corona svedese aveva conquistato gli investitori finanziari, ma non bisogna dimenticare nemmeno che lo scorso 19 settembre la valuta scandinava fosse tornata a guadagnare sull’euro.
L’ultimo deprezzamento che è appena stato menzionato ammonta a oltre lo 0,54%, con una quotazione complessiva di 8,6735 corone per ottenere un euro, vale a dire il punto più basso in assoluto dallo scorso 4 luglio. Il report che ha influito in maniera tanto negativa ha messo in luce un evidente rallentamento della crescita inflazionistica, passata dallo 0,7 allo 0,4% secondo l’agenzia Statistics Sweden (le stime preliminari parlavano chiaramente dello 0,6% per la precisione). Uno scenario simile apre soltanto a nuovi tagli dei tassi, tanto è vero che gli economisti si attendono ora un periodo in cui vi sarà una crescita molto debole per almeno due trimestri, con un recupero graduale nel secondo semestre del prossimo anno.
Tra l’altro, bisogna ricordare come giusto un mese fa la banca centrale svedese avesse pronosticato la totale assenza di riduzioni di questo tipo, dopo che l’ultimo taglio agli interessi sui prestiti per la terza volta da dieci mesi a oggi (1,25%) aveva fatto pensare che la misura fosse colma. Nel corso del 2011 la corona è riuscita a indebolirsi di ben 5,5 punti percentuali nei confronti dell’euro, ridimensionando in questa maniera le tariffe delle importazioni, visto che gli investitori hanno acquistato assets nazionali contro la crisi del debito sovrano dell’eurozona.