La Nationalbank, la Banca Centrale della Danimarca ha deciso di non seguire la Bce, come ha fatto sempre in precedenza, nel tagliare ulteriormente il costo del denaro.
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Gli esperti di Rbs bank ci illustrano le motivazioni: ” Un anno e mezzo dopo il taglio del tasso di deposito sotto la soglia dello zero, la Banca centrale danese si conferma pronta a qualsiasi misura di politica monetaria per difendere il rapporto di cambio tra euro e Corona Danese che è fi sso dal lontano 1999. La valuta nordica, in base all’Aec II, ha un peg, ossia un rapporto di cambio prestabilito pari a 7,46038 corone danesi per ogni euro. Per consentire una certa libertà in termini di politica monetaria, le due monete possono contare su una banda di oscillazione in più o in meno del 2,25% rispetto al rapporto prestabilito di cambio. Quest’anno il rapporto di cambio con l’euro, dopo essere sceso a un minimo a ridosso di area 7,45, ha intrapreso un moderato sentiero rialzista e ora viaggia poco sopra quota 7,46. La libera fluttuazione rispetto al dollaro statunitense ha invece portato nel corso del 2013 a un apprezzamento della valuta danese di quasi il 4%.
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Dopo il taglio dei tassi della scorsa primavera in scia a quanto fatto dalla Bce, a novembre la Nationalbank, la banca centrale del Paese, ha deciso di non seguire la Bce nell’ulteriore taglio del costo del denaro lasciando il tasso ufficiale allo 0,20%, che corrisponde con il minimo storico, e quello sui depositi a -0,10%. Nulla di fatto che ha sorpreso poiché la Nationalbank negli ultimi 5 anni si era sempre mossa di pari passo con la Bce sul fronte tassi di interesse al fine di mantenere la moneta danese stabile nei confronti dell’euro.