Il terzo salvataggio della Grecia ad opera della troika ha permesso ad Atene di conquistare nuovo tempo utile, e puntellare alcune voci del proprio bilancio. Chi pensava tuttavia che la terza tranche di aiuti potesse risollevare definitivamente le sorti elleniche, probabilmente si sbagliava: l’economia greca è infatti ancora in profonda crisi, e il rischio di default è tutt’altro che scongiurato. La ripresa non si intravede all’orizzonte e gli squilibri di bilancio non fanno dormire sonni sereni ai cittadini ateniesi.
Insomma, le fratture elleniche sembrano essere ben più profonde dell’apparenza. La prima tranche era d’altronde servita a finanziare l’interesse e a pagare quanto dovuto alle banche straniere. La seconda tranche era servita a mantenere in vita le banche elleniche, che in alternativa avrebbero dovuto ricorrere ad aleatori prelievi dall’Eba e dalla Banca centrale (con la Bce che storceva il naso ad accettare come collaterali i titoli di debito locali). In altri termini, le tranche sono servite a stabilizzare le condizioni bancarie nazionali, e non certo a foraggiare direttamente la ripresa economica greca (vedi anche Conti Grecia ancora in difficoltà).
Il governo Samaras, forse sull’impulso entusiastico della terza tranche d’aiuti, aveva proclamato alla stampa che il Paese verteva “in miglioramento per le condizioni economiche, anche grazie al significativo rallentamento della creazione di nuovi bad loan”. Peccato solo che nè le condizioni greche appaiono in miglioramento, nè le sofferenze siano in rallentamento, visto che a dicembre 2012 si è passati al 24 per cento, contro il 16 per cento di un anno fa.
L’impressione è insomma che per considerare la Grecia salva occorra attendere ancora molto tempo. Quanto? Probabilmente fino a settembre, quando si svolgeranno le elezioni tedesche e l’Eurozona potrebbe esser posta dinanzi a un nuovo bivio, con l’incubo di comprendere che le decine di miliardi di euro utilizzate dalla troika per salvare la Grecia, in fondo, non siano serviti a nulla (vedi anche Default Grecia più lontano).
