Un nuovo studio ha rilevato come il 35% della popolazione britannica sia convinta della inutilizzabilità del denaro scozzese in Inghilterra, nonostante dettaglianti e banche siano disposti ad accettarlo: ciò dimostra che vi sono molte lacune in ambito valutario, in particolare per quel che concerne le divise “esotiche”, come ad esempio il balboa di Panama e il pa’ange di Tonga. Inoltre, alla domanda posta in merito al Quetzal, soltanto il 19% del campione preso in esame ha saputo rispondere che si trattava della moneta del Guatemala. Ma vi sono anche altre percentuali che invitano a una riflessione profonda.
In particolare, il 41% degli intervistati ha candidamente affermato di essersi recato all’estero ignorando completamente quale fosse la valuta ufficiale, mentre il 26% si è informato soltanto all’arrivo nel paese scelto per la vacanza. La scarsa conoscenza del denaro scozzese, però, è forse il dato che sorprende di più, come ha anche affermato David Errington di Forexcurrency.us, visto che si sta parlando comunque di un paese che è parte integrante della Gran Bretagna. Allo stesso tempo, invece, lo stesso Errington ritiene meno gravi gli errori compiuti in relazione alle altre monete internazionali “sconosciute”.
D’altronde, basta accedere al sito web ufficiale della Banca d’Inghilterra per accorgersi come sia chiaro qualsiasi concetto: le banconote degli istituti di credito scozzesi non sono tecnicamente legali in Inghilterra, visto che la banca centrale non si trova nel paese del nord Europa, ma il termine utilizzato, “corso legale”, va inteso in maniera piuttosto particolare. In effetti, se si vuole accettare la forma pura, si intende che un governo può non accettare la divisa, ma esiste una serie specifica di sterline scozzesi che circolano liberamente (la cosiddetta serie Ilay, dal nome del primo governatore della Royal Bank of Scotland nel 1727). Questi titoli sono disponibili, inoltre, in sei tagli differenti, vale a dire una, cinque, dieci, venti, cinquanta e cento sterline.