Il baratto non è mai passato di moda, anzi si è rinnovato ed adeguato ai nostri tempi. Proprio ieri, si parlava dell’ennesima iniziativa collegata a una moneta complementare in Italia (L’Emiro, la possibile moneta complementare dell’Emilia Romagna), un progetto ispirato a un circuito che è già ben attivo in una regione importante del nostro paese come la Sardegna. Si tratta di Sardex.net, un sistema di credito commerciale che si basa appunto sulla valuta complementare locale.
Le aziende hanno la possibilità di realizzare sia gli acquisti che le vendite evitando i pagamenti in euro. Inoltre, esse possono anche scambiarsi molti prodotti del mercato. Ogni singolo versamento avviene appunto in crediti Sardex, senza dimenticare il portale web che consente di mettere in mostra le attività, magari avvalendosi di un broker. Anzitutto, bisogna precisare che non esistono delle vere e proprie banconote Sardex, visto che la moneta in questione viene riconosciuta esclusivamente all’interno del circuito. Nello specifico, un Sardex equivale a un euro ed è partendo da questa uguaglianza che si pongono in essere le varie transazioni. La convertibilità dei crediti, comunque, non può avvenire in denaro, ma soltanto in prodotti.
Questo vuol dire che un buon quantitativo di Sardex (ad esempio cinquecento) non potrà mai essere convertito in euro, ma si potrà solamente procedere con gli acquisti di prodotti che hanno quello stesso valore. Lo scambio di cui si sta parlando, inoltre, è di tipo multitemporale, vale a dire che la riscossione del credito o l’estinzione del debito si verificano in un momento successivo a quello della vendita. Tra l’altro, queste operazioni del circuito possono essere fatturate e iscritte a bilancio. Uno dei clienti di maggiore rilievo è senza dubbio il giornale L’Unione Sarda. La Banca d’Italia non interviene, mentre il supporto legale viene garantito dai contratti di affiliazione e da un apposito regolamento interno, i quali devono essere approvati da ogni azienda coinvolta.