La correzione degli indici azionari avutasi tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto era stata preannunciata.
Ne sono convinti gli esperti di ETHENEA che chiariscono: “Nei nostri Commenti dei mesi passati abbiamo fatto più volte riferimento ai segnali d’allarme, gli ultimi dei quali sono giunti, come spesso accade, dai mercati obbligazionari e in particolare da quelli ad alto rendimento (i cosiddetti «high yield») come dimostra l’arretramento registrato da inizio luglio dell’iBoxx USD High Yield Index. I motivi di tale indebolimento degli indici azionari sono senza dubbio molteplici e complessi, come la maggior parte delle correlazioni che caratterizzano i mercati dei capitali”.
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È infatti importante mettere in risalto che i primi ad mostrare una forte irrequietezza sono stati i mercati del credito, seguiti da quelli azionari. Se la correlazione tra questi due settori di mercato dovesse restare stabile, potrebbe descrivere soltanto il principio di una successione di correzioni sugli indici azionari. Inoltre la parte rischiosa del mercato dei capitali, delineata soprattutto dalle azioni e dal settore obbligazionario ad alto rendimento, da quando ha avuto inizio la crisi finanziaria è diventata molto dipendente dalla politica della Fed.
“Quindi, si costata che l’economia globale nel complesso e quella statunitense in particolare stanno proseguendo sulla strada della crescita. Ciononostante non è chiaro quali siano le possibili conseguenze sull’economia di un eventuale ritiro dello stimolo monetario estremo. Un’anticipazione a riguardo è giunta a fine luglio / inizio agosto, quando gli indici azionari hanno registrato una consistente correzione. Anche i rischi geopolitici contribuiscono a complicare la situazione, minacciando ulteriormente una crescita che già di per sé è piuttosto precaria. Tuttavia potrebbero trascorrere ancora uno o due trimestri prima che tutto ciò si concretizzi nei fatti” è la conclusione degli esperti di ETHENEA.