La Cina potrebbe essere disposto a contribuire tra i 50 e i 100 miliardi di dollari all’ EFSF (Fondo europeo di stabilità finanziaria) o a un nuovo fondo amministrato dal Fondo monetario internazionale, secondo quanto riferisce una fonte vicina al governo e alla banca centrale cinese. E’ quanto ha riportato il Financial Times, il quotidiano finanziario britannico. Il governo cinese non ha ufficialmente confermato la notizia, ma vuole “esplorare modi per rafforzare la cooperazione bilaterale sulla base di un reciproco vantaggio”, ha detto Giovedì un portavoce del Dipartimento degli Affari Esteri.
“Se i requisiti sono soddisfatti, allora un investimento di circa $ 100 miliardi non si può escludere”, avrebbe detto la fonte al Financial Times. Una (grande) goccia d’acqua per il paese, che detiene circa 3.200 miliardi di dollari in valuta estera, 500 miliardi dei quali sono del debito europeo.
I leader dell’ area dell’euro hanno deciso durante il vertice di Mercoledì a Bruxelles di chiedere a Pechino di rafforzare la capacità di azione del Fondo di soccorso. Klaus Regling, il capo dell’EFSF, si è recato Venerdì a Pechino per incontrare i funzionari della banca centrale cinese e del Ministero delle Finanze.
“Sappiamo tutti che la Cina ha un particolare bisogno di investire il suo surplus”, ha detto in una conferenza stampa Regling, prima di ricordare che gli investitori asiatici hanno acquistato il 40% delle obbligazioni dell’ EFSF. Klaus Regling ha anche aggiunto di non aspettarsi di giungere ad un accordo definitivo con le autorità cinesi. I negoziati potrebbero pertanto continuare nelle prossime settimane, tanto più che la posta in gioco particolarmente alta, per l’Europa, ma anche per la Cina. E’ nell’interesse della Cina aiutare l’Europa che rappresenta il principale partner commerciale, ma il problema maggiore per il governo cinese potrebbe essere rappresentato dall’opinione pubblica, ovvero far accettare una simile decisione al popolo cinese.
Per quanto riguarda l’Europa, una delle preoccupazioni è, naturalmente, quella di non sottostare alle condizioni della Cina che, ad esempio, potrebbe esercitare forte pressione sui leader europei perchè non rimettano in discussione la politica monetaria del Paese, spesso accusata, e criticata, di favorire le esportazioni cinesi.
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e un suicidio se facciamo investire ai cinesi in europa
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io credo lo abbiano già fatto.
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