Inghilterra e Cina hanno deciso di collaborare dal punto di vista valutario. In effetti, la banca centrale del paese britannico e l’ex Impero Celeste hanno dato vita a un apposito currency swap (vedi anche Gli swap valutari deprezzano ancora il real). Di cosa si tratta nello specifico? Si sta parlando di strumenti finanziari derivati, in base a cui le parti si scambiano in maniera reciproca alla data iniziale del contratto due somme di denaro. Queste ultime sono denominate in due monete differenti e c’è anche l’impegno per una operazione, nuova e opposta, di scambio quando il contratto scade.
Nel caso anglo-cinese di cui si sta parlando, la linea avrà una durata iniziale di tre anni, mentre l’importo massimo sarà pari a duecento miliardi di yuan, quasi venticinque miliardi di euro per la precisione. Secondo quanto spiegato dal numero uno della Banca d’Inghilterra, Marvyn King, sarà fondamentale e strategico per rendere più sostenibile la finanza interna di Sua Maestà, migliorando i rapporti con la Cina, seconda economia a livello internazionale. Altre relazioni potrebbero essere intrecciate e sviluppate in futuro. I currency swap stanno avendo un certo successo da qualche tempo a questa parte e sempre con la vasta nazione asiatica come protagonista.
Altre nazioni coinvolte sono il Brasile, il Giappone e l’Australia (di conseguenza, sono stati presi in considerazione il real, lo yen e il dollaro australiano). Anche la Francia sta pensando di aprire lo stesso tipo di linea con Pechino, quindi si è soltanto all’inizio di tali esperienze valutarie. Da oggi, quando il mercato sentirà il bisogno di yuan, l’accordo consentirà alla banca centrale cinese di fornire la divisa alle istituzioni inglesi, ovviamente quelle con i requisiti in regola. Di conseguenza, la Banca d’Inghilterra sarà messa nelle condizioni di fornire yuan in cambio di altre monete, il tipico funzionamento dello swap, anche se eventi simili non hanno probabilità molto alte di verificarsi.