Secondo quanto affermato dalla Banca d’Italia, il prodotto interno lordo italiano avrebbe perso circa 7 punti percentuali dall’inizio della crisi, trascinandosi dietro l’emorragia di quasi 600 mila posti di lavoro. A ricordarlo è il vice direttore generale dell’istituto, Fabio Panetta, che intervenendo al Seminario dell’Associazione per lo sviluppo degli studi di Banca e Borsa a Perugia ha contribuito a tracciare il profilo dell’attuale contesto.
In particolare, Panetta ha affermato che in questo scenario “di profonda difficoltà, in cui le debolezze strutturali sono acuite dallo sfavorevole momento congiunturale”, tuttavia, “il sistema bancario italiano a resistito al susseguirsi degli shock reali e finanziari, beneficiando di un assetto di vigilanza prudente” (vedi anche il nostro approfondimento sulla fuga di capitali dall’Italia).
A preoccupare sono quindi le incertezze politiche e monetarie dell’Italia e dell’area euro: “nelle ultime settimane sono riaffiorate incertezze circa l’evoluzione dell’economia italiana. La ripresa, pur moderata, prevista per la parte finale dell’anno, è minacciata dalla imprevedibilità del quadro politico interno e dal riemergere di turbolenze finanziarie nell’rea dell’euro, che potrebbero incidere sulla fiducia degli operatori e sull’attività di investimento”, ha ricordato ancora Panetta, che poi ha ricordato come “sono necessari interventi a sostegno dell’attività d’impresa. Le misure in discussione relative al pagamento da parte della pubblica amministrazione dei debiti nei confronti dei fornitori, se attuate con prontezza, forniranno un contributo fondamentale”.
In questo scenario, ha poi aggiunto ulteriormente il vice direttore di Bankitalia, le banche non hanno potuto che subire i contraccolpi della crisi, andando a restringere le maglie del credito, e fare i conti con l’aumento delle sofferenze. Di qui l’impatto sui conti economici, con “perdite su crediti hanno assorbito in media il 60% del reddito operativ”. L’attuale ciclo economico, conclude infine Panetta, “impone alle banche rischi creditizi elevati, da fronteggiare con riserve patrimoniali. La Banca d’Italia sta conducendo verifiche sull’adeguatezza delle rettifiche di valore effettuate da un ampio numero di gruppi bancari grandi e medi. Se necessarie, sono richieste azioni correttive”.