Il won, valuta ufficiale della Corea del Sud, ha fatto registrare il peggior calo da una settimana a questa parte (vedi anche Un marzo più che negativo per il won coreano). In aggiunta, i bond governativi della nazione asiatica sono risultati in discesa dal punto di vista dei rendimenti, dopo che il governatore della banca centrale ha ipotizzato un possibile programma di acquisto di debito, notizia che ha provocato un rialzo della domanda per quel che concerne gli asset dei mercati emergenti.
Come ha sottolineato Kim Choong Soon, numero uno di Bank of Korea, il mondo dovrà affrontare diversi rischi legati ai tassi di interesse, pertanto si rende necessario l’acquisto di circa 85 miliardi di dollari in bond ogni mese. La divisa asiatica ha perso lo 0,3% presso la Borsa di Seul, attestandosi quindi a quota 1.113,78 nei confronti del dollaro americano. Si tratta del peggior ribasso in assoluto dallo scorso 15 maggio. La volatilità a un mese, la misura dei movimenti attesi nel tasso di cambio (viene usata per quotare le opzioni), ha ceduto sedici punti base (-0,16%), arrivando all’8,51%.
Lo scenario del governatore Kim ha di fatto innervosito molti investitori: secondo la maggior parte dei trader, inoltre, se il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, dovesse abbandonare prima del previsto le politiche di quantitative easing, allora il won potrebbe scendere anche sotto quota 1.120. La banca centrale coreana ha già provveduto a ridurre il tasso di riacquisto settimanale fino al 2,5% (il 9 maggio era pari al 2,75%). Non si può, poi, non tenere conto dell’indebolimento di un’altra valuta asiatica lo yen, influente per le esportazioni e i consumi delle famiglie. Il debito di breve termine della Corea del Sud è sceso a un totale di 122,2 miliardi di dollari alla fine del primo trimestre di quest’anno (dunque lo scorso 31 marzo), 4,6 miliardi in meno rispetto allo stesso periodo del 2012.