Il Brasile non è preoccupato per la debolezza dello Yuan, la valuta cinese conosciuta anche col nome di Renminbi. I “colleghi” del Bric, con i quali Brasilia ha accordato scambi bilaterali in moneta locale, non sembrano spaventare il governatore della banca centrale. A margine della conferenza annuale dell’Inter-American Development Bank a Cancun (Messico) Henrique Meirelles (foto) ha precisato che “nel caso del Brasile, evidentemente squilibri di questo tipo possono avere una certa influenza ma…oggi la nostra economia – ha spiegato – è molto diversificata, in crescita, e in fondo guidata dalla crescita della domanda interna”. Negli Stati Uniti Pechino è sotto accusa. A Washington si dice che il valore della moneta è tenuto artificialmente basso per favorire gli esportatori nazionali.
Inoltre, Meirelles non si è dimostrato molto fiducioso nei confronti Fmi e preferisce la politica del fai-da-te. Per il Brasile è meglio tenere le proprie riserve in valuta estera piuttosto che fare ricorso alle linee di credito del Fondo.
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