Il gruppo Snam rete sarebbe ormai pronto a staccarsi dall’Eni per passare alla Cassa dei Depositi e Prestiti e sia dal punto di vista del breve termine che dal punto di vista della lunga scadenza viene tenuto sotto osservazione dagli investitori, pronti a valutare le offerte sul mercato proprio in ragione della scissione imminente.
Il primo bond emesso da Snam con un’offerta riservata ai soli investitori istituzionali ha raccolto adesioni oltre ogni aspettativa; le sottoscrizioni hanno quadruplicato l’offerta ma il dato più interessante arriva dalla ripartizione degli ordini; oltre il 75% degli investitori sono esteri. Il dato relativo alla geografia della domanda sottolinea come il mercato Italiano sia costantemente preso in considerazione ed ogni nuova offerta presentata viene accolta generalmente con entusiasmo.
Le obbligazioni hanno durata 4 anni e la cedola annuale è al 4,37% con un prezzo di re-offer di 99,8. Lo spread con il tasso mid swap è di 340 punti base. Il rating di Snam secondo Moody’s è Baa1 con outlook stabile mentre per Standard & Poor’s è A-, con outlook negativo.
Facile però che nell’immediato entrambe le agenzie saranno costrette a rivedere la loro posizione; il rischio legato a Snam è sicuramente inferiore a quello indicato dalle due votazioni, ed a dimostrazione di questa tesi vi è la grande domanda appena raccolta per i bond emessi dalla società, oltre che un piano aziendale di lungo termine che sembra convincere gli investitori al 100%.