Quando un gran numero di Bitcoin viene trasferito fa sempre notizia. In questo caso il chiacchiericcio è ancora più forte, dato che a eseguire un trasferimento di 10.000 Bitcoin è il governo degli Stati Uniti.
Un importante trasferimenti di Bitcoin
Entrando più nello specifico le monete digitali sono state trasferite dall’amministrazione a un indirizzo che finisce con le lettere “noe”. E l’operazione è avvenuta nel pomeriggio del 14 agosto. Un movimento che ha creato curiosità al quale ha tentato di rispondere la società di analisi on chain Arkham Intelligence. I suoi esperti hanno sottolineato che in base alle evidenze a disposizione, dovrebbe trattarsi di fondi che erano stati sequestrati nel corso del raid avvenuto a Silk road.
Attualmente il loro valore è di circa 600 milioni di dollari. Fa notizia, ma non è l’unico trasferimento occorso quest’anno e caratterizzato da importanti cifre. Lo scorso luglio sempre l’amministrazione americana ha spostato 29.800 Bitcoin, corrispondenti a due miliardi di dollari. Il trasferimento è avvenuto da un wallet di proprietà dell’amministrazione verso un indirizzo sconosciuto.
Il governo degli Stati Uniti non è contrario a questo token, richiede semplicemente che venga regolamentato adeguatamente. Dobbiamo sottolinearlo perché non deve stupire che un’amministrazione statale possegga una tale cifra in Bitcoin.
Si tratta comunque di una materia prima rifugio per molti, a prescindere dalla sua volatilità appunto questo fa degli Stati Uniti il primo in una eventuale classifica di possidenti geopolitici di Bitcoin. Attualmente, nelle sue casse, vi sono circa 203.000 Bitcoin, corrispondenti a 12 miliardi di dollari.
I timori per il futuro
Sapevate che in passato il candidato alla Presidenza Donald Trump aveva mostrato l’intenzione di trasformare gli Stati Uniti nella capitale mondiale delle criptovalute? E anche di voler pagare il debito statunitense, pari a circa 35.000 miliardi di dollari, proprio utilizzando questa moneta digitale?
Sebbene si possa discutere ampiamente della posizione rispetto a questa dei candidati presidenziali alle elezioni di questo novembre, è un altro il motivo per il quale questo trasferimento da parte degli Stati Uniti si fa interessante.
Alcuni esperti infatti temono che a breve possa presentarsi una grande whale per quel che concerne il Bitcoin. E se un numero imponente di monete tornassero sul mercato tutte insieme, il valore di Bitcoin scenderebbe sensibilmente.
Abbiamo già visto come questo tipo di comportamento possa occorrere in base a determinati stimoli. Quando? Lo scorso luglio nel momento in cui il governo tedesco ha deciso di rinunciare alle sue partecipazioni in Bitcoin. Il mercato si è poi ripreso, ma un piccolo contraccolpo c’è stato.
E per quanto ad avervi perso davvero sia stato il governo tedesco agendo in questo modo, in realtà ciò che è successo è prova della volatilità del Bitcoin.