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Bilancia commerciale USA – aprile 2012

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 Sono stati pubblicati, ad opera del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, gli ultimi dati statistici consolidati sull’andamento della bilancia commerciale del Paese nordamericano, che nel corso del quarto mese dell’anno avrebbe visto un corposo calo delle importazioni, che ha superato proporzionalmente la prima flessione delle esportazioni che la nazione abbia potuto incontrare nel corso degli ultimi cinque mesi, a sua volta generata da una domanda in flessione dal vecchio Continente.

La differenza tra l’import e l’export è così ammontata a quota 50,1 miliardi di dollari, in calo di 4,9 punti percentuali rispetto al mese precedente, quando il gap commerciale fu pari a 52,6 miliardi di dollari. Si tratta altresì del secondo calo negli ultimi tre mesi, in grado di superare perfino le negative previsioni da parte della maggior parte degli analisti, che attendevano un gap intorno a quota 49,5 miliardi di dollari.

In particolar modo, le esportazioni degli Stati Uniti verso l’Europa sarebbero calate di 11 punti percentuali: la crisi del debito sovrano dell’Unione Europea ha spinto la macroarea in recessione, con effetti che si stanno propagando in tutto il mondo.

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“Prevediamo un andamento piuttosto tiepido delle esportazioni, che rifletta il congelamento della crescita globale” – ha dichiarato un economista della Wells Fargo Securities – “La debolezza europea sta avendo un significativo impatto sul mercato americano. Probabilmente vedremo un calo delle importazioni e delle esportazioni, che potrebbe avere degli effetti contrattivi sul deficit”.

Dall’altra parte dell’Atlantico, la Banca di Francia ha dichiarato come la fiducia degli imprenditori transalpini sia caltata in maniera piuttosto vistosa, passando dai 94 punti di aprile ai 93 punti di marzo. Dall’Italia giungono intanto le conferme consuntive dei dati già pubblicati negli scorsi giorni, con la produzione industriale del Paese diminuita di 1,9 punti percentuali da marzo ad aprile, rispetto all’incremento di 0,6 punti percentuali nel mese precedente.