Durante la giornata di oggi si è raggiunto un nuovo minimo storico sui tassi di interesse nell’area Euro; il taglio dello 0.25% porta il tasso dell’Eurozona a 0.75% con un interesse sui depositi di breve termine alla BCE pari a zero. La decisione, in linea con le attese del mercato, scuote comunque le Borse dalla loro apatia; il FTSE-Mib guadagna immediatamente la maglia nera con un crollo che porta l’indice di riferimento di Milano sotto a quota 14000 perdendo oltre il 2% dal close di ieri.
Nell’Eurozona c’è un’elevata incertezza. La ripresa sarà graduale. Anche perché nel secondo trimestre i dati macro indicano una situazione più debole
Queste le parole di Draghi alla conferenza stampa che si è tenuta oggi, in cui ha anche aggiunto che l’inflazione dovrebbe tornare sotto al 2% nel 2013. Certo è che i mercati non la vedono proprio come il Presidente; al vertice della BCE si parla di ripresa, mentre il mercato da’ segnali negativi ormai da tre giorni, senza contare che ci troviamo a Piazza Affari sugli stessi livelli post-crisi dei sub-prime e c’è ancora la probabilità di vedere nuovi minimi di lungo termine al di sotto di quelli del 2009.
Sia nel breve termine che nel lungo quindi non c’è si può ancora parlare di ripresa. Tanto più se si continua a cercare la soluzione alla crisi senza realmente intavolare proposte ma solo riproponendo il riacquisto dei titoli di Stato come proroga per la catastrofe.
In compenso la situazione in Spagna sembra lievemente migliorata; sarà l’ottimismo per gli Europei, ma lo spread, per quanto alto, sembra si sia stabilizzato ed anche se la tensione resta alta potrebbe non aumentare più da oggi in avanti.
Per valutare l’eventuale ripresa di breve termine in ogni caso bisognerà attendere lunedì, visto che la giornata di domani sui mercati finanziari sarà transitoria (tranne sul Forex, dove le occasioni di trading potranno presentarsi durante gli scambi del pomeriggio).