Non è un momento molto facile per la BCE, almeno stando a ciò che gli esperti credono: il continuo rafforzamento dell’euro e la svalutazione competitiva del dollaro potrebbero portare l’istituto a voler continuare con il quantitative easing ancora di più di quel che aveva inizialmente preventivato.
E questo significherebbe in qualche modo creare una situazione di svantaggio per l’economia degli Stati membri sul lungo periodo. Insomma, il 64% degli operatori Assiom Forex che hanno preso parte al sondaggio di gennaio sul tema sono convinti che l’andamento euro-dollaro attivo in questo momento porterà a ritardare nuove misure di rientro alla normalità.
L’euro infatti risulta essere i massimi da tre anni al momento ed in caso di ulteriore crescita, il target di inflazione richiesto per la fine del quantitative easing rischierebbe di allontanarsi. La BCE necessita di tenere i prezzi stabili e per farlo necessita di un ridimensionamento dell’euro.
L’altra parte degli analisti invece pensa che l’espansione economica sia ormai troppo solida e continuare ad inserire liquidità come avviene ora rischi di portare a bolle speculative. Cosa deciderà di fare la Banca Centrale Europea? per il momento ha fatto sapere, anche con gli ultimi interventi di Mario Draghi, che le azioni saranno decise e che il tasso di inflazione necessario verrà raggiunto nonostante vi sarà necessità di tenere sotto controllo la volatilità dei tassi di cambio. Insomma, un punto di vista positivo che si spera possa essere seguito dai fatti e non rimanere solo una speranza degli esperti: mai come ora trovare un equilibrio è basilare.