La Banca centrale europea (BCE) sfodera l’artiglieria pesante. Di fronte al rischio di una stretta del credito nella zona euro, l’istituto di Francoforte ha deciso di iniettare massicce dosi di liquidità nel sistema bancario europeo. Come aveva annunciato l’8 dicembre, ha proposto linee di credito a tre anni alle banche private, in quantità illimitata, e a un tasso (ridicolo) dell’1%. E i requisiti di qualità delle garanzie chieste in cambio (i “collaterali”, nel linguaggio finanziario, ovvero obbligazioni di stato, mutui di buona qualità, attività finanziarie legate a prestiti alle piccole e medie imprese) sono stati “ammorbiditi”.
Condizioni che hanno chiaramente ingolosito. Mentre le istituzioni finanziarie private sono di solito riluttanti a bussare alla porta della BCE, per timore di apparire fragili, questa volta si sono letteralmente precipitate, sgomitando, al portone di Mario Draghi, ovvero agli sportelli dell’Eurotower. 523 banche hanno ottenuto un prestito pari, complessivamente, a € 489.000.000.000! (489 miliardi di euro).Con una tale somma creata ex nihilo, la Banca centrale europea spera di sopperire alla carenza di finanziamenti di cui soffrono le banche…le quali hanno sempre avuto bisogno di liquidità per finanziare le loro attività. In circostanze normali, questo non rappresenta un problema, ma in questo momento, a causa dell’incertezza sui bilanci delle banche, i mercati monetari sono congelati: gli investitori, così come l’insieme degli operatori istituzionali, sono riluttanti a concedere prestiti. Nel 2012, dovranno rifinanziare 600 miliardi di debito bancario che sta giungendo a scadenza, di cui 230 miliardi solo nel primo trimestre, secondo Mario Draghi. Ce n’è abbastanza per mettere in pericolo la distribuzione del credito a imprese e famiglie …
La Banca centrale europea sta anche cercando di combattere la speculazione di cui sono vittime le banche, attraverso l’uso di derivati. Con un messaggio semplice: “Speculate quanto volete”, tanto questo non avrà presa sulle banche, e sull’area euro. L’operazione straordinaria della BCE può anche avere effetti benefici sul mercato del debito sovrano. Potrebbe incoraggiare le banche private a comprare debito pubblico, operazione che tuttavia è sempre rischiosa. Non solo il valore dei titoli di stato può continuare a scendere, minacciando i coefficienti patrimoniali delle banche, ma significa anche scommettere che nessuno Stato cadrà in default … Cosa che francamente, al momento, sembra un mero azzardo.
Infatti, se la BCE ha concesso pacchetto-liquidità alle banche, è ancora riluttante a finanziare direttamente gli stati. Anche se acquista titoli di Stato sul mercato secondario, la sua azione è incerta e troppo limitata per calmare l’ansia dei mercari e degli operatori. Ed in più, sull’Eurotower pende la spada di Damocle dei trattati europei, che interdicono l’acquisto di debito direttamente alla sua emissione …