Come un elisir scoperto da un alchimista, l’operazione di rifinanziamento a tre anni messa in atto dalla BCE ha dato i suoi ottimi frutti. Un successo per Mario Draghi, che si è insediato all’Eurotower in veste di Presidente dell’Istituto monetario di Francoforte, solo nel mese di novembre. La prima iniezione di liquidità si è tradotta in un’offerta pari € 489 miliardi, e ha segnato un importante punto di svolta per la zona euro, alle prese con la crisi del debito e minacciata dal rischio di un credit crunch.
Le tensioni sui mercati finanziari riflettono la gravità della crisi che l’unione monetaria europea sta attraversando. All’epoca in cui la BCE avviò la sua prima operazione denominata LTRO, nel mese di dicembre, si era addirittura sfiorata una catastrofe bancaria. Ma l’azione della Banca centrale, e del suo presidente, ha contribuito a rilassare i nervi dei mercati e a rafforzare la fiducia economica.La domanda di Mercoledì 29 Febbraio, data in cui si replicherà con una seconda operazione similare a lungo termine, sarà verosimilmente forte. L’obiettivo è (sempre) lo stesso: soddisfare le esigenze di finanziamento delle banche e prevenire una crisi del credito, che innescherebbe una profonda e dolorosa recessione.
Le operazioni LTRO sono diventate la risposta dell’Europa continentale al “quantitative easing“, operando attraverso i canali bancari piuttosto che attraverso gli acquisti di asset. Ma se la domanda questa settimana raggiungesse, diciamo, € 1000 miliardi (cosa che è assolutamente possibile), il sospetto sarebbe che le banche stanno attingendo ai fondi principalmente per operazioni di carry trade lucrativi – prendendo a prestito ad un tasso d’interesse dell’1 per cento dalla BCE per investire in strumenti con rendimenti più elevati.
Il rischio non è solo quello di dare alle banche gli incentivi sbagliati, ma che queste diventino dipendenti dalla munificenza della BCE, riducendo di fatto la possibilità che i mercati finanziari possano tornare alla loro “normalità” (se di questa si può ancora parlare). L’utilizzo da parte delle banche dei fondi della BCE per acquistare titoli di stato potrebbe essere visto come un finanziamento indiretto della banca centrale nei confronti dei governi. Aspettiamo e vediamo… come reagiranno i mercati? Quale sarà l’atteggiamento post-LTRO dell’Eutorotower. Ci sarà spazio per una nuova operazione (la terza) a lungo termine?