BCE lascia tassi invariati

La Banca centrale europea (BCE) non ha disatteso le aspettative. Le previsioni della maggior parte degli analisti sono state confermate: l’istituto monetario di Francoforte ha lasciato il tasso di interesse invariato all’1%, il livello più basso di sempre.

Un taglio dei tassi non sembra essere più all’ordine del giorno. In effetti l’economia della regione continua a stabilizzarsi, anche se ad un livello basso, mentre l’inflazione rimane sensibilmente elevata, con l’aumento dei prezzi del petrolio.

La reazione positiva all’operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) e alla stabilizzazione degli indicatori economici nell’area dell’euro, ha contribuito a dissipare in modo significativo la pressione per un ulteriore allentamento monetario.

Ecco gli estratti principali della conferenza stampa tenuta Giovedì dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, dopo la decisione della BCE di mantenere immutati i tassi di interesse.

SITUAZIONE ECONOMICA AREA EURO
“Le informazioni disponibili dall’inizio di febbraio hanno confermato (…) i segni di stabilizzazione economica nella zona euro. Tuttavia, le prospettive economiche restano soggette a rischi al ribasso.

“Le proiezioni macroeconomiche degli esperti della BCE per l’area dell’euro … sono state riviste leggermente al ribasso (per il 2012 e il 2013). Questo prospettive restano soggette a rischi al ribasso. Esse si riferiscono in particolare alle rinnovate tensioni sui mercati del debito nell’area dell’euro e alle possibili conseguenze per l’economia reale della zona”.

INFLAZIONE
“A causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e delle imposte indirette, i tassi di inflazione dovrebbero rimanere al di sopra del 2,0% nel 2012, i rischi al rialzo prevalgono (…). Il ritmo di fondo dell’espansione monetaria rimane contenuto, in linea con le pressioni inflazionistiche limitate al medio termine”.

“Sulla base dei prezzi correnti dei contratti futures per le materie prime, i tassi di inflazione dovrebbero scendere al di sotto del 2% nei primi mesi del 2013 (…). Le proiezioni macroeconomiche di marzo 2012 della BCE per l’area dell’euro prevedono che l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) si attesti tra il 2,1% e il 2,7% nel 2012 e tra lo 0,9% e il 2,3% nel 2013.

“Rispetto alle previsioni macroeconomiche della BCE del dicembre 2011, gli intervalli di inflazione sono state rivisti al rialzo, soprattutto la forchetta per il 2012.”

CALMA APPARENTE IN ZONA EURO
“Negli ultimi mesi, una vasta gamma di nuovi elementi non convenzionali di politica monetaria è stata attuata dall’Eurosistema. Tre misure, in particolare due operazioni di rifinanziamento a lungo termine a tre anni, sono state decise nel contesto delle circostanze eccezionali dell’ultimo trimestre del 2011″.