Bce, il Fmi consiglia: “Politica espansiva, i tassi possono scendere ancora”. Strauss-Kahn: “Rischio inflazione alla fine del tunnel”

Direttamente dal Fondo monetario internazionale arrivano consigli a pioggia per Trichet e compagni. L’istituzione di Washington analizza le azioni di politica monetaria di Francoforte ed esprime un giudizio nel complesso positivo visto che le misure di stimolo sono “per il momento sufficienti”. Quello che ancora non si è visto, puntualizza il Fmi, è una “strategia proattiva” per la protezione del sistema finanziario dopo la crisi sub-prime. Non basta. Il Fmi internazionale non si risparmia e ammicca verso l’Eurotower: “sarebbe però utile esplorare al più presto possibili margini di nuovi tagli”.
Circa un mese fa, la Bce ha sistemato i tassi sull’1% (record al ribasso dal 1999), decisione confermata anche nel Consiglio di giovedì scorso (quota controversa perché da alcuni considerata “soglia minima” mentre per altri è solo una percentuale che consente ulteriori margini di manovra per l’abbattimento del costo del denaro).
“La politica monetaria – spiega il delegato Fmi dal Lussemburgo – dovrebbe focalizzarsi sul mantenere i tassi bassi, continuando a mettere a disposizione finanziamenti a termine illimitati a tasso fisso e a scadenza più prolungata finché permangono pressioni disinflattive”. Per questo una politica espansiva, condita con l’acquisto di covered bond, “va tenuta in essere”. Il Fondo monetario non esclude però che gli scenari possano cambiare in peggio: “Se si dovessero intensificare i rischi al ribasso sarebbe necessario un segnale più forte in direzione del mantenimento dei tassi a livelli contenuti” (fonte Reuters).
Secondo il direttore del Fmi il rischio di un aumento dell’inflazione alla fine della crisi è un “rischio reale“, la ripresa economica afferma Struss-Kahn avverrà nella prima parte del 2010 ma è necessario che le banche si liberino degli asset tossici che hanno ancora in seno.