Non basta l’approvazione francese e il silenzio assenso tedesco, letto da più parti come un ‘sì’ seppure condizionato, per permettere l’ascesa di Mario Draghi alla presidenza Bce. Il portavoce del cancelliere Angela Merkel oggi ha messo dei consistenti paletti alla successione di Jean-Claude Trichet: “Non ci sarà alcuna nomina alla guida della Banca Centrale Europea senza l’accordo tedesco”, ha detto Steffen Seibert. E’ questa la vera linea della Germania, nonostante l’approvazione informale e a mezza bocca del ministro delle Finanze Wolfgang Scheauble delle passate settimane. L’analisi odierna del Financial Times spiega infatti perché la Merkel è così restia a dare un ok definitivo: “L’obiettivo di Merkel deve essere quello di avere sulla poltrona della Bce un presidente che serva al meglio gli interessi a lungo termine della Germania rispetto all’euro. E paradossalmente proprio Draghi è l’uomo giusto per questo incarico, ma la cancelliera non deve dirlo pubblicamente”. Infatti andrebbe incontro a un’ondata conservatrice difficile da gestire dopo le ripetute sconfitte della Cdu alle elezioni regionali. E, in questo senso, le invettive populiste del giornale tedesco Bild (“gli italiani e l’inflazione” vanno insieme come “il sugo e gli spaghetti”) non favoriscono una serena gestione del cambio al vertice.