Bce determinata (nonostante tutto)

La Banca centrale europea sembra avere tutta l’intenzione di aumentare i tassi di riferimento dell’Eurozona a partire dal Consiglio direttivo del 7 aprile. La prima mossa almeno sembra sicura, sulle future manovre gli analisti sono cauti ma restano comunque convinti che quella di primavera sarà l’inaugurazione di un’era di politica monetaria restrittiva. Dalle parole del banchiere centrale lussemburghese Yves Mersch (serve “una vigilanza eccezionalmente forte”) sembrerebbe addirittura che il primo rialzo possa arrivare ai 50 punti base, per gli analisti di Société Générale rimane più ragionevole pensare a un rialzo di 25 punti, come scritto nel round up settimanale della banca francese. La Bce andrà avanti con il suo programma nonostante il disastro giapponese e il conflitto in Libia, entrambi fattori che promettono di incrementare i timori sul rialzo dei prezzi dell’energia sulla spinta della fiammata di gas e petrolio. Intanto i problemi dei paesi periferici non sono risolti e risentiranno più dell’aumento di tassi e prezzi. Ad esempio la combinazione dei due fattori costerà all’Italia un punto di Pil nei prossimi due anni, come avverte il Centro studi di Confindustria, la confederazione tricolore degli imprenditori.