Bank of Japan sta considerando molto seriamente un ulteriore intervento monetario: la decisione appena descritta potrebbe essere adottata nel corso del prossimo meeting, previsto per il 30 ottobre. Un nuovo quantitative easing per il secondo mese consecutivo significa molto dal punto di vista valutario, dato che la banca centrale nipponica potrebbe riuscire anche a prevenire altri effetti negativi causati dall’inflazione. Giusto una settimana fa si è registrato il terzo giorno di ribassi per lo yen.
Le aspettative più concrete sembrano essere quelle relative a nuovi stimoli, in primis l’aumento del target di bilancio attraverso un opportuno acquisto di assets e dei programmi speciali di prestito, i quali dovrebbero essere compresi tra i cinque e i dieci trilioni di yen. Lo scorso mese di settembre, l’istituto asiatico ha ridimensionato la propria visione economica a causa dei rallentamenti dei mercati esteri, decidendo di conseguenza di rivedere i propri obiettivi per il futuro. Il target di bilancio dovrà essere raggiunto a tutti i costi entro la fine del 2013, un traguardo ambizioso, ma non impossibile. D’altronde, è proprio a settembre che ci si è chiesti quando sarebbe stato deprezzato lo yen, quindi la tempistica è molto importante nell’esaminare questa situazione.
Nel corso del meeting menzionato in precedenza, Bank of Japan provvederà anche ad annunciare le sue previsioni economiche e di prezzo per l’anno fiscale 2014, con una probabile iniezione positiva per quel che concerne i tassi di interesse. Tra l’altro, non bisogna dimenticare certo il possibile incremento degli acquisti di Exchange Traded Fund (Etf) e di fondi incentrati sul comparto immobiliare, con un programma che dovrà comunque essere definito in ogni dettaglio. L’andamento dei prezzi al consumo è previsto in rialzo di meno di un punto percentuale l’anno, ma quello che preoccupa maggiormente è senza dubbio la deflazione, ragione per cui la banca centrale non interromperà gli stimoli monetari e gli acquisti di assets finanziari.