Nelle scorse settimane i mercati valutari hanno vissuto uno degli elementi di maggiore speculazione sulle valute dell’area Pacifico sui rumors che davano la Banca Centrale Australiana in procinto di tagliare ancora i tassi di interesse di riferimento. Le indiscrezioni avevano ribassato il valore del dollaro australiano, ma successivamente ai “chiarimenti” il dollaro è schizzato ai massimi da due settimane nei confronti dello yen giapponese, alimentando un trend rialzista molto deciso.
Dopo quanto accaduto, il governatore della Banca Centrale Glenn Stevens ha ritenuto opportuno intervenire a fare maggiore chiarezza su quanto si stava discutendo, affermando che la decisione circa il taglio dei tassi di interesse di riferimento non era prossima, poiché l’istituzione monetaria avrebbe valutato con estrema attenzione e cautela tutte le possibili azioni, e non solo quella relativa ai tassi.
Le affermazioni di Stevens hanno così spento gli intenti speculativi, consentendo un riequilibrio nel corso dell’aussie, che si è infatti riapprezzato verso lo yen giapponese, toccando i massimi livelli dalla prima decade del mese di agosto. Sempre stando a quanto comunicato da Stevens, l’inflazione del Paese sarebbe ad ogni modo sotto controllo, pur essendo necessario un attento monitoraggio su tale variabile macroeconomica.
Infine, ricordiamo che durante la seduta dell’istituzione monetaria svoltasi il 2 agosto, la Banca Centrale Australiana decise di mantenere invariati i tassi di interesse al 4,75%, per una decisione che è coerente con le sette precedentemente assunte dalla stessa autorità monetaria. Non vi sono tuttavia troppe garanzie né indicazioni su quelle che potrebbero essere le mosse a venire nei prossimi mesi.
Vi ricordiamo infine che tutti i pareri che compaiono su queste pagine sono opinioni dei singoli autori, e non possono essere ritenuti degli inviti o delle sollecitazioni o delle consulenze ad investire sui mercati valutari secondo gli orientamenti evidenziati negli stessi articoli.
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