La Banca Centrale Europea non sorprende gli osservatori e ha deciso, in settimana, di confermare l’attuale livello dei tassi di interesse ufficiali di riferimento per le operazioni di rifinanziamento. Una scelta che era particolarmente attesa nell’eurozona, e che è figlia della volontà di assumere un atteggiamento attendista – certo noto tra i vertici dell’istituzione monetaria – in attesa che i tempi siano più chiari.
Non solo. Tutti i presupposti in fase di formazione nel corso di questi giorni, sembra che possano far propendere la Banca Centrale Europea a mantenere invariato il proprio indice del costo del denaro anche per i prossimi mesi, smentendo pertanto tutte i timori che volevano una cavalcata dei tassi verso l’alto già entro la fine dell’anno, e in maniera ben più corposa rispetto ai ritocchi di 25 basis points effettuati nel più recente passato.
Insomma, l’invariabilità dei tassi della BCE conferma, se ci fosse ulteriormente bisogno, la grande instabilità dei nostri tempi. Lo stesso Trichet si è d’altronde guardato bene dal fornire qualche indicazione sulle mosse future dell’istituzione monetaria, segno che occorrerà ben più di qualche analisi all’andamento economico e finanziario per poter scegliere il da farsi in merito al costo ufficiale del denaro.
Intanto, la Borsa continua a calare, con il trend in flessione – se si esclude qualche positiva parentesi – di tutte le principali piazze finanziarie europee, Milano in testa. L’euro continua a soffrire nei confronti del dollaro e delle altre principali valute di riferimento (soprattutto quelle “rifugio”) e l’impressione che è il momento sia maturo solamente per gli atteggiamenti degli speculatori.
Vi ricordiamo infine che tutti i pareri che compaiono su queste pagine sono opinioni dei singoli autori, e non possono essere ritenuti degli inviti o delle sollecitazioni o delle consulenze ad investire sui mercati valutari secondo gli orientamenti evidenziati.
[…] crisi europea e, di conseguenza, della valuta unica europea, è ben peggiore di quella del 2008. A sostenerlo è […]
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