La banca centrale della Nigeria ha rigettato una risoluzione della Camera che prevedeva la messa al bando da parte dello stesso istituto del dollaro americano e di altre valute straniere per quel che riguarda le transazioni domestiche (vedi anche A che punto è la moneta unica dell’Africa Occidentale?). La Central Bank of Nigeria ha motivato la sua scelta con il fatto che non è nelle sue facoltà e nemmeno nelle capacità interne l’opzione di bandire altre monete, visto che non si sta parlando di una agenzia con forza legislativa.
Il vicegovernatore Tunde Lemo ha dunque risposto in maniera perentoria alla risoluzione presentata dalla Camera nigeriana. Quest’ultima aveva sottolineato come la banconota da cinquemila naira, proposta dalla banca centrale lo scorso anno, ma poi sospesa per l’opposizione dei cittadini, fosse stata introdotta per aumentare la confidenza e la fiducia nei confronti della valuta nazionale, a causa della eccessiva dollarizzazione dell’economia. Nella mozione che ha preceduto la risoluzione vera e propria, inoltre, è emerso come la moneta verde starebbe rimpiazzando in maniera graduale e progressiva la naira, una minaccia che non piace affatto in questo paese. In pratica, i principali hotel, le scuole e i supermercati preferirebbero in questo preciso momento storico i pagamenti in dollari per i loro servizi.
La mozione si concludeva poi con la precisazione che questa tendenza a utilizzare divise straniere rappresenterebbe un serio indebolimento per l’intero sistema monetario. La banca centrale ha soltanto potuto ammettere che sfruttare altre valute per le transazioni domestiche è un qualcosa di illegale, ma non è andata oltre. C’è comunque da aggiungere che questo paventato livello di dollarizzazione è attualmente molto basso per destare i timori che ha espresso la Camera; ciò è confermato dallo spread marginale tra il tasso ufficiale e interbancario dell’Ufficio di Cambio e quello del mercato nero, ragione per cui si possono adottare delle misure con maggiore calma.