Ieri i governi di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti (EAU), Kuwait, Qatar e Bahrein hanno fatto un ulteriore passo avanti per la costituzione della Banca centrale dell’Unione Monetaria del Golfo Persico. I capi di stato dei 5 paesi hanno raggiunto un accordo per stabilire a Riad, capitale Arabia Saudita, la sede della costituenda banca centrale.
Il progetto ha preso corpo durante la conferenza di Doha ma nonostante la decisione di rispettare le ferree scadenze autoimposte resta ancora poco chiara la data per il lancio della nuova moneta unica. Infatti, dopo la previsione del 2010 come periodo utile per il debutto non sono state fornite ulteriori indicazioni in merito.
L’intenzione dei paesi aderenti sembrerebbe ricalcare il modello Bce-Ue, un mercato monetario unico e soprattutto di libero scambio. Le prove generali del debutto sulla scena internazionale risalgono al lontano dicembre 2001 quando i paesi del Gcc (Gulf cooperation council) riuniti al Summit di Muscat hanno deciso di intraprendere la tortuosa via verso un’economia unitaria. Nel 2002 è arrivata la prima mossa concreta: i dazi doganali tra paesi sono stati tagliati del 50%. L’esperimento aveva dato buoni frutti (si legga l’articolo), e la costruzione di un mercato unico del Golfo continua senza sosta da allora, ma a ritmi decisamente non sostenuti. Una “liberalizzazione” che punta soprattutto, ma non solo, sul commercio dell’oro nero e che in definitiva cerca di integrare le economie dei paesi membri – secondo gli analisti un risultato possibile solo nel medio termine. Interessante notare come il processo ricalchi a grandi linee il progetto europeo, non per niente il Gcc si era prefisso l’ulteriore obiettivo di unire i popoli sotto una lingua e un background culturale e politico condiviso.
Serio Bigiu!
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