La Banca Centrale australiana ha tagliato i tassi di interesse di riferimento trascinando il proprio livello a una soglia minima negli ultimi 45 anni: una manovra radicale, quella dell’istituzione di politica monetaria del Paese oceanico, che si accompagna all’annuncio governativo dello stanziamento di 27 miliardi di dollari da utilizzare per un piano di stimolo economico.
La decisione del Governatore Glenn Stevens porta così i tassi al 3,25%, per la gioia dei mutuatari che hanno contratto un contratto a tasso variabile, e che potranno risparmiare una buona parte del loro stipendio non destinato alla quota interessi.
Ci si domanda tuttavia quali saranno le nuove mosse necessarie per evitare che gli influssi negativi della instabilità dei mercati finanziari e della recessione internazionale possano insediarsi stabilmente in Australia.
Nonostante gli imponenti sforzi da parte delle istituzioni locali, non è affatto scontato che il Paese possa riuscire ad evitare la temuta recessione…