In base a quanto stimato dall’istituto di credito americano JPMorgan Chase, il peso messicano è destinato a rafforzarsi fino al suo livello più alto nei confronti del dollaro americano da almeno un anno: in pratica, come ha sottolineato la stessa banca a stelle e strisce, si tratta di una fase correttiva che produce i propri effetti. Questo evento, inoltre, si aggiunge idealmente a un altro verificatosi appena una settimana fa e significativo per la valuta centroamericana, visto che si è ridotta la volatilità del peso messicano. Quest’ultimo potrebbe dunque deprezzarsi fino a un livello compreso tra 12,91 e 12,95 pesos per ottenere un dollaro, prima di crollare fino a quota 13 nel breve termine.
Le previsioni dell’analista valutario Niall O’Connor sono state molto precise e a suo parere la rivalutazione dovrebbe essere successiva a questo momento, con un livello pari a 12,55 pesos per dollaro, il picco maggiore dal 9 settembre del 2011, ben tredici mesi fa. L’ultima settimana di contrattazioni, invece, è stata caratterizzata da una chiusura a quota 12,6635, un livello che non veniva raggiunto dallo scorso mese di marzo. È stato anche e soprattutto il salvataggio della Spagna a risollevare il peso messicano in questi ultimi tempi.
In aggiunta, il recente declino fatto registrare dal dollaro nei confronti della moneta messicana non dovrebbe durare a lungo, visto che ci si trova in una fase di recupero temporaneo. Il medio termine, di conseguenza, è destinato ad essere inferiore. Il peso ha ceduto 0,2 punti percentuali presso il New York Stock Exchange, giungendo così a quota 12,8962, una performance che non ha ancora compensato comunque gli oltre 0,8 punti percentuali ceduti il giorno prima, il calo più consistente da quasi un mese a questa parte. Questa analisi tecnica deve senz’altro far riflettere gli investitori, in particolare quelli che sono intenzionati a diversificare il loro portafoglio nella maniera più adeguata possibile.
