Sul cross NZD/USD (New Zealand Dollar / US Dollar) solitamente offerto con 3 pips di spread dai broker specializzati, il time frame più utile a decifrare la complicata situazione è sicuramente il settimanale. La forza dimostrata dal grafico negli ultimi dieci anni è notevole, ma il calo a cui abbiamo assistito ha trainato in basso il cambio sfiorando il 40% di perdita in pochi mesi. Nonostante la forte flessione il quadro rimane impostato positivamente per il lungo periodo: dopo il rimbalzo dalla parte bassa della forchetta di Andrew disegnata in rosso si attende un ritorno in area 0,67 coincidente con la parte centrale della forchetta stessa. Le resistenze intermedie sono numerose, di cui la prima posta a 0,57 timidamente superata nell’ottava appena trascorsa e la seconda in quanto a importanza passa ora per 0,63 quindi più vicino al target ideale. Un ritono al di sotto della forchetta con conseguente superamento dell’ultimo supporto dinamico ora passante per 0,529 proietterebbe invece il grafico al test dei 0,45 che risulta essere l’ultimo supporto dinamico in grado di invertire la tendenza.
A sostegno della negatività si ha l’RSI che ha stazionato in ipervenduto per parecchie settimane, oltre all’ormai prossimo incrocio delle medie mobili semplici a 200 e 55 periodi.