Questo è quello che la prestigiosa testata britannica, il Financial Times, riporta in un articolo secondo cui nell’atto di citazione che Standard & Poor ha riferito di aver ricevuto i magistrati contabili avrebbero sottolineato l’errore fatto dalle agenzie nel non tenere conto dell'”alto valore del patrimonio storico, culturale e artistico del nostro paese che universalmente riconosciuto rappresenta la base della sua forza economica”.
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Ma maggiori dettagli saranno dati dalla Corte il prossimo 19 febbraio. Stando al Financial Times il downgrade italiano avrebbe causato la caduta del governo Berlusconi costringendo il successivo governo Monti a misure di emergenza. La decisione della Corte rispecchia la paura, estesa tra i politici europei, sul ruolo avuto dalle agenzie di rating nella crisi dei mercati che minaccia l’eurozona. La paura di declassamenti, in paesi come Italia e Spagna, ha infatti portato a vendite di debito pubblico, a costi più alti con effetti devastanti per le finanze pubbliche. Ricordiamo che queste agenzie si occupano di valutare la solvibilità di un Paese.
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Non è la prima volta, per le agenzie di rating in quanto anche il governo americano ha citato S&P per 5 miliardi di dollari, accusando l’agenzia di aver gonfiato in modo fraudolento le valutazioni sulle obbligazioni. In Italia, l’anno scorso il pm di Trani Michele Ruggiero ha chiesto il rinvio a giudizio di nove persone tra dirigenti e funzionari di S&P e di Fitch per manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata.