Le commodities alimentari schizzano dopo il terremoto in Giappone, il paese che più importa materie prime agricole (mais, grano, soia, riso) dagli Stati Uniti. L’arcipelago nipponico, nello specifico, è il principale acquirente di mais americano. Ma sapere qual’è l’effettivo impatto sul commercio è ancora difficile: il ministro dell’agricoltura nipponico ha fatto sapere che i tecnici sono al lavoro per valutare i danni ai porti e ai depositi agricoli. Il terremoto avrà “probabilmente un impatto sul commercio” dopo che i porti di Kushiro, Hachinohe, Ishinomaki e Kashima sono stati colpiti dallo tsunami e alcuni mulini e granai sono stati colpiti, ha fatto sapere il Grains Council statunitense. Ovviamente la maggior parte degli esperti non azzarda cifre sull’impatto del cataclisma (alcuni lo fanno ma oggettivamente parlano a vanvera) quello che sappiamo è che i numeri reali delle perdite dopo un disastro naturale sono normalmente più elevati delle attese iniziali.