Domani si riunirà il Consiglio direttivo della Banca centrale europea. Gli analisti sono attenti a un possibile aumento anticipato dei tassi d’interesse. Una mossa che si fa necessaria alla luce dell’incremento dei prezzi del petrolio e delle materie prime che portano di conseguenza a un caro vita pressoché inevitabile. L’aumento dei tassi di riferimento, oggi inchiodati all’1 per cento, non è comunque previsto per domani. Secondo Jean-Luc Proutat, analista di Bnp Paribas “il rialzo dei tassi si avvicina”, ma non scatterà prima del quarto trimestre. Dalla Royal Bank of Scotland invece prevedono che l’aumento avverrà nel terzo trimestre. Da UniCredit il capoeconomista Marco Valli, nel suo round up del primo marzo, affermava che la Bce potrebbe non sentirsi ancora pronta a segnalare esplicitamente una manovra restrittiva da lanciare a fine primavera (anche se sul mercato molti scommettono su quel periodo). Infatti, ricorda ancora Valli, l’appuntamento cruciale è il meeting europeo in programma per fine di marzo, quando si decideranno le future strategie di salvataggio dei paesi a rischio.
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