L’appuntamento della settimana è senza dubbio il meeting del comitato di politica monetaria della Federal Reserve, il Fomc, al via domani con la decisione sui tassi d’interesse prevista mercoledì. In assenza di dati macroeconomici di rilievo sembra essere la prosecuzione della politica di acquisti di buoni del Tesoro americano, il cosiddetto QE2, il vero market mover di queste prime battute settimanali. Un evento cui guardano soprattutto i mercati asiatici, che come ogni giorno aprono le contrattazioni e indicano la linea alle borse occidentali. Con tutta probabilità la politica della Fed rimarra easing, e cioè morbida. Le parole di Charles Evans, della Fed di Chicago, uno dei membri con diritto di voto nel board federale, lasciano intendere che la prospettiva di un cambiamento “è difficile”. Guardando al mercato dei cambi, gli analisti stanno guardano con attenzione al dollaro australiano che ha perso terreno nei confronti delle altre valute internazionali a seguito della pubblicazione dei dati sui prezzi alla produzione inferiori alle attese del mercato. A questo si aggiunge la possibilità che la Cina restringa la fornitura di materie prime verso l’Australia, la cui moneta si avvia dunque verso un sentiero rivolto al ribasso.
