Il franco svizzero si può considerare il termometro dell’incertezza sul mercato dei cambi. Ieri ha aggiornato il record al rialzo contro l’euro per il sesto giorno consecutivo. Mentre la moneta unica continua su un sentiero fiacco attorno agli 1,30 dollari, onostante i reiterati propositi di sostegno rivolti all’Europa dalla Cina, che si propone di acquistare bond dei paesi periferici, gli investitori puntano molto sulla moneta svizzera: un bene rifugio. Gli analisti si aspettano comunque che l’euro continui anche per l’anno nuovo con questo trend attorno all’1,30 se non di poco inferiore. A meno che la Cina non pubblichi di aver dato effettivo sostegno a paesi come il Portogallo, dopo continue indiscrezioni di stampa che riferiscono di un acquisto di bond lusitani per 4-5 miliardi. Il bisogno cinese di diversificare le proprie riserve in valuta estera (2,65 trilioni di dollari) è evidente. Il Dragone deve però mostrare davvero le unghie.