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Cina, la bolla immobiliare continua

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 I prezzi delle case sono gonfiati. L’allarme arriva dal quotidiano China Daily che pubblica un rapporto dell’Accademia delle Scienze Sociali. Stando al sondaggio il patrimonio immobiliare in 11 città su 35 studiate è venduto a prezzi superiori del 30/50 per cento il valore reale. Il record se lo aggiudica una città nel sud-est del paese, Fuzhou, dove il divario tocca il 70 per cento. E’ il risultato di una politica iper espansiva da parte del governo cinese che, per sollecitare la crescita economica, ha inondato di liquidità il mercato creando così un eccesso di moneta, che si è riversata sul settore più redditizio e meno rischioso: l’immobiliare. Nonostante l’esecutivo di Pechino sia corso ai ripari in primavera, i prezzi non accennano a diminuire. Nel mese di settembre, infatti, sono aumentati dello 0,5 per cento come non si verificava dal mese di maggio. “L’obiettivo del governo non e’ chiaro e la sua politica e’ incoerente”, ha detto Ni Pengfei, ricercatore presso l’Accademia delle Scienze Sociali citato dal China Daily e riportato dall’agenzia stampa Apcom. Lo studioso aggiunge un fattore di rischio di cui è bene tenere conto. Infatti, asserisce che il rialzo dell’inflazione potrebbe spingere ulteriormente gli investimenti nel settore in prospettiva di un guadagno maggiorato in futuro.