Bernanke affossa il Giappone

Ed ecco che le mosse straordinarie della banca centrale giapponese non sono servite a un bel niente. E’ passato un mese da quando la BoJ ha deciso di vendere yen in cambio di dollari (mai successo negli ultimi sei anni), poco meno dalla scelta di azzerare i tassi d’interesse, ma lo yen ha toccato un nuovo massimo da quindici anni nei confronti del dollaro. Il motivo è la prospettiva di allentamento quantitativo da parte della Federal Reserve che finora non ha fatto altro che indebolire il dollaro e ingrassare i corsi azionari americani. La decisione ufficiale arriverà dal meeting della banca centrale americana del 2-3 novembre. Ma sui mercati già si sconta un’iniezione di moneta da 2.000 miliardi attraverso l’acquisto di asset domestici. Quello che si nota è che in asia questo quantitative easing non piace a nessuno. La Cina si è già lamentata con forza. Mentre il Giappone ha finito le cartucce per limitare i danni di uno yen troppo forte che mette alle strette gli esportatori, anima dell’economia nipponica. Il telefono di Ben Bernanke, governatore della Fed, sarà rovente in queste ore. In molti hanno qualcosa di cui lamentarsi.