Jean-Claude Trichet e Axel Weber condividono molte opinioni. Ma la loro visione sullo stato dell’economia è diametralmente opposta. Weber, governatore della Bundesbank, ritiene che sia il momento di normalizzare l’economia, ormai abbastanza solida per sopportare politiche più restrittive. Trichet, presidente della Banca centrale europea, non la pensa così. Ritiene che sia ancora utile garantire sostegno, seppur ridimensionato rispetto all’inizio della crisi, al sistema dell’industria bancaria e ai paesi dell’Eurozona: “La ripresa c’è ma è fragile e discontinua” sembra il mantra del banchiere francese. Il tedesco, noto per essere un ‘falco’ della politica valutaria, è convinto che l’andamento della disoccupazione non sia un problema che riguarda l’Eurotower, solo il controllo dell‘inflazione lo è. E’ questa opinione di fondo sull’azione della banca centrale che allontana maggiormente Weber dalla successione a Trichet, che lascerà la Bce nel 2011. E che – forse – gli impedisce di essere un banchiere centrale attento all’economia europea. Una caratteristica fondamentale se si pensa che il presidente della banca centrale che decide le politiche sulla moneta unica, in circolazione in sedici paesi, non viene eletto da nessuno.
[…] il suo mandato. Altro candidato è il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. Nei mesi scorsi avevamo criticato Weber a causa della non curanza, o comunque apparente indifferenza, verso i problemi di crescita e […]
[…] governatore della Banca d’Italia, e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi. Nei mesi scorsi avevamo criticato Weber a causa della non curanza, o comunque apparente indifferenza, verso i problemi di crescita e […]
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