Gli investitori aspettano un solo dato cruciale. Venerdì alle 14.30 dagli Stati Uniti arriverà la cifra della disoccupazione di luglio. Gli analisti si aspettano che passerà dal 9,5 al 9,6 per cento. La questione non è di poco conto. E’ anche il termometro per capire quando la Fed interverrà sul mercato, comprando come promesso titoli di Stato e mutui immobiliari in protesto, iniettando di fatto nuova moneta nel sistema. La Fed è pronta a prendere le decisioni necessarie per evitare una ricaduta dell’economia, come ha detto il governatore Ben Bernanke dal forum economico di Jackson Hole (Wyoming). Per adesso la Fed “guarda e aspetta”, in attesa di fare la prossima mossa. Anche perché a dire la verità è in crisi d’identità sulla questione politica del “che fare?”. Sono tre gli orientamenti interni al Fomc, il braccio che decide la politica monetaria. C’è chi preferisce aspettare per non intaccare il budget della Fed, come il governatore del distretto di Philadelphia. Chi chiede un intervento immediato, come Janet Yellen di San Francisco. E chi è indeciso e preferisce “evitare azzardi”. Negli ultimi due anni la banca centrale più potente del mondo ha iniettato nell’economia 1.500 miliardi di dollari. E’ un peccato che non siano bastati nemmeno a evitare il rischio deflazione.