La Federal reserve si prepara a cambiare visione sullo stato dell’economia americana. Si saprà tutto nel dettaglio domani sera quando verrà diffusa la decisione sui tassi d’interesse, che dovrebbero rimanere stabili al minimo storico. Il numero uno dell’istituto, Ben Bernanke, l’aveva anticipato parlando di un’”insolita incertezza” sui mercati. A preoccupare sono i dati sul lavoro. La disoccupazione è stabile, anche a causa dell’aumento dei lavoratori scoraggiati. L’economia inoltre non riesce a riassorbire gli addetti a una velocità considerevole evidenziando un divario netto tra il privato, in leggera ripresa, e il settore pubblico, in affanno. Un report della casa d’affari Goldman Sachs, dalla quale tra l’altro spesso provengono i vertici dell’economia nazionale, avanza l’ipotesi di ulteriori misure di allentamento quantitativo, seppur in misura meno esplicita rispetto al periodo di recessione. Domani anche la Bank of Japan pubblicherà la decisione sui tassi d’interesse mentre dalla Germania verranno diffusi i dati sull’inflazione. Dall’Inghilterra, mercoledì, arriveranno i dati sui sussidi di disoccupazione previsti in calo e in mattinata la Bank of England rilascerà l’inflation report. Giovedì, il dato definitivo sull’inflazione italiana e la produzione industriale dei paesi Ue. La settimana si chiuderà con il Pil tedesco del secondo trimestre, previsto in aumento del 2,6 per cento anno su anno: un punto in più a confronto con la stima precedente. Tempo di testare la crescita un po’ in tutta Europa con l’aggregato dei 16 e dei 27. Da seguire il dato spagnolo dopo il calo registrato all’ultima rilevazione pari all’1,3 per cento anno su anno. In serata l’inflazione americana.