L’euro si è fermato a quota 1,23 dollari dopo aver toccato anche l’1,22. Secondo il presidente dell’Eurogruppo (riunitosi oggi a Bruxelles) a preoccupare non è tanto il livello attuale ma la velocità con cui l’euro ha perso terreno. “Seguiremo attentamente l’evoluzione sul mercato dei cambi e ne discuteremo stasera”, ha affermato Jean-Claude Junker prima della riunione. “Non sono preoccupato dall’attuale tasso di cambio, quanto dalla velocità con la quale si è deteriorato”. Intanto anche le borse perdono colpi e in attesa dell’Ecofin in programma domani si preannuncia un’altra settimana di passione sui mercati.
Nella giornata di martedì verrà diffuso anche il dato sull’inflazione in Unione europea, attesa in sensibile aumento. Seguirà la pubblicazione dell’indice Zew, utile a valutare la fiducia degli investitori tedeschi (un buon indicatore soprattutto in questo momento di “attacco all’euro”). Mercoledì la Spagna pubblicherà il Pil trimestrale mentre da Londra la Bank of England diramerà le conclusioni dell’ultima riunione. Poche ore dopo, alle 20.00 circa, la Fed farà lo stesso. Giovedì toccherà al Giappone svelare il proprio tasso di crescita. Nel pomeriggio sapremo invece il superindice statunitense quasi in simultanea con i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione. La settimana si chiude con la scelta sui tassi d’interesse da parte della Bank of Japan e l‘indice Ifo dalla Germania, un test per la fiducia degli imprenditori locali.